La Polizia di Stato ha portato a termine un’importante operazione, denominata “Portorico“, contro le truffe online, eseguendo diciotto perquisizioni e il sequestro di materiale informatico in diverse province italiane, tra cui Caserta, Napoli, Salerno, e Livorno.
Questa operazione giunge al culmine di un’indagine durata circa un anno, iniziata a seguito della denuncia di un ottantenne milanese, vittima di una truffa che gli è costata 241.000 euro.
Gli indagati, in concorso tra loro, sono accusati di truffa aggravata per aver indotto l’anziano a trasferire ingenti somme di denaro su conti correnti gestiti dalla banda criminale.
Il meccanismo truffaldino si è avvalso di SMS e telefonate di phishing, facendo leva sulla tecnica dello spoofing, che permette di falsificare il numero del mittente, inducendo la vittima a credere di essere in contatto con il proprio istituto bancario.
Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Lombardia, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Milano, ha condotto l’indagine che ha permesso di smascherare l’intera rete criminale. Gli accertamenti hanno coinvolto soggetti con precedenti penali, evidenziando una strutturata organizzazione capace di progettare frodi sofisticate e di riciclare i proventi illeciti.
L’operazione ha messo in luce l’insidiosa tecnica dello spoofing, usata per inviare messaggi e telefonate tramite Internet, camuffando il vero numero di telefono dell’aggressore.
Questa tecnica ha ingannato l’anziano milanese, convincendolo a eseguire bonifici verso conti “sicuri” per proteggere i suoi risparmi da inesistenti “prelievi non autorizzati“.
La Polizia di Stato, di fronte all’incremento di frodi di questo tipo, rinnova i consigli per la tutela dei cittadini, invitandoli a diffidare di richieste sospette, sia che provengano da presunti operatori bancari sia che sembrino essere della Polizia Postale. È fondamentale ricordare che le banche e le autorità non richiedono mai di effettuare bonifici o di fornire credenziali di accesso tramite telefono o email.
Quest’operazione sottolinea l’importanza della vigilanza e della collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine nel contrasto alle frodi online, un fenomeno in preoccupante crescita ma che può essere arginato attraverso l’informazione e la prevenzione.
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