Negli ultimi giorni si è parlato della possibilità di sanzioni rivolte non solo ai gestori, ma anche agli utenti che utilizzano Streaming Community, la piattaforma gratuita che consente di vedere film, serie TV e documentari prelevati da servizi a pagamento senza alcun costo.
Massimiliano Capitanio, commissario AGCOM, ha dichiarato a Fanpage.it che le multe potrebbero partire da 154 euro, riducibili se pagate immediatamente, ma che possono arrivare fino a 5.000 euro in caso di recidiva.
Capitanio ha aggiunto che “la piattaforma è illegale e gestita da associazioni criminali” e che è necessario intervenire per sanzionare anche chi “rimane un tot di tempo a visionare contenuti caricati senza autorizzazione”, al fine di disincentivare un uso continuativo di questi servizi.
Al momento però Streaming Community non risulta essere stata oscurata tramite il Piracy Shield, lo strumento che invece si applica ai casi di trasmissione non autorizzata di eventi sportivi. Questa situazione, come riportato da TvBlog, lascia una zona grigia su come sarà effettivamente gestita la questione, soprattutto per gli utenti finali.
Per fare chiarezza sull’argomento è intervenuto anche l’avvocato Giuseppe di Paola tramite un video pubblicato su TikTok e ripreso da Fanpage.it, spiegando che non risulta l’esistenza di “siti spia” predisposti dalle forze dell’ordine per monitorare gli utenti. Di Paola ha inoltre precisato che i domini sequestrati vengono spesso reindirizzati a pagine ufficiali delle autorità, dove possono essere registrati gli accessi, ma ha sottolineato che “la norma punisce chi effettivamente utilizza l’opera protetta” e che “un semplice click non basta” per incorrere in una sanzione.
Ma cos’è esattamente Streaming Community? Si tratta di una piattaforma che consente di guardare gratuitamente un vasto catalogo di contenuti, film, documentari, serie TV, originariamente disponibili solo su servizi di streaming a pagamento. Accessibile da PC, smart TV, smartphone e tablet, il sito ha conquistato un pubblico molto ampio, attratto dalla possibilità di fruire dei contenuti senza costi e con la libertà di scegliere cosa vedere e quando, senza vincoli di palinsesto televisivo. L’unico compromesso sono gli spot pubblicitari, che accompagnano la visione gratuita.
La piattaforma, però, non è stabile nel tempo: cambia spesso dominio e alterna fasi di oscuramento a periodi di accessibilità. La sua gestione è stata attribuita in passato a una società francese e poi a realtà collegate al mondo dell’istruzione, ma resta una realtà che non rispetta i diritti d’autore, come evidenziato da TvBlog.
Massimiliano Capitanio ha evidenziato come sia importante intervenire contro questi servizi illegali, sottolineando la necessità di misure anche verso gli utenti per arginare la diffusione di contenuti non autorizzati.
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